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Osawa 135mm F 2.8 (Tokina) - Recensione



QUALITA’ COSTRUTTIVA

Il primo impatto con quest'obiettivo è molto positivo. Corpo principale, ghiere, paraluce, innesto e persino i pulsanti di sgancio (a differenza del cugino Tokina 135mm F 2.8 RMC) sono in metallo. La ghiera di messa a fuoco è rivestita da una gomma di ottima qualità.
L’assemblaggio è curato, senza giochi, anche se non alla stessa altezza dei materiali utilizzati. Ad esempio, il puntino rosso che dovrebbe indicare il valore di apertura selezionato, non combacia perfettamente con le iscrizioni sulla ghiera dei diaframmi. Questo, unito alla presenza dei mezzi stop, può generare confusione durante l’utilizzo. Il paraluce integrato esce facilmente dalla sua sede, ma per collassarlo nuovamente bisogna “indovinare” il movimento corretto, altrimenti oppone un po' di resistenza. Per ultimo, la gomma che riveste la ghiera di messa a fuoco non risulta montata alla perfezione, appare infatti leggermente sbilenca.


ERGONOMIA

L’Osawa 135mm F 2.8 è abbastanza compatto, di leggerezza media. La ghiera di messa a fuoco presenta un’ergonomia eccellente; compie tre quarti di giro da infinito alla minima distanza di scatto. Il movimento avviene in modo fluido e preciso, con un arco di circa 3/4 di giro in senso orario da infinito alla distanza minima; la gomma di cui è rivestita garantisce una presa sicura. La ghiera dei diaframmi è di sezione più larga della media, e anch’essa risulta comoda nell’utilizzo, con rotazione in senso orario da F 2.8 a F 16 e scatti abbastanza definiti; sono presenti le mezze aperture. I pulsanti di sgancio dell’innesto possono causare qualche fastidio nell’uso sul campo, ma niente di grave. Il paraluce integrato è il benvenuto, peccato che risulti un po’ piccolo. Ad ogni modo, quando estratto mantiene la posizione senza ritornare nell’alloggiamento.
In generale l’esperienza di utilizzo risulta positiva. 


 

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Nitidezza 
A tutta apertura la nitidezza risulta nel complesso sufficiente: l’immagine ottenuta, per quanto non brilli, è utilizzabile anche per foto di paesaggio. A F4 il livello risulta più che sufficiente, quasi buono a F5.6 e buono a F8/F11 (le aperture ideali). I cali ai bordi sono sempre contenuti, nel complesso non disturbano. Il contrasto risulta di medio/basso livello a F2.8 con una leggera morbidezza nei piccoli dettagli, medio/alto altrove.
Nel complesso la prestazione in questo campo risulta più che sufficiente.
 
Aberrazioni cromatiche  
Laterali. Di alto livello a tutte le aperture; va detto che per quanto forti risultano correggibili, anche nelle situazioni più difficili scompaiono quasi completamente.
Longitudinali. Di medio/alto livello a tutta apertura, medio a F4, basso a F5.6, quasi nullo a F8 e pressoché nullo a F11. La correzione anche qui risulta efficace: solo a F2.8 rimangono dei lievi aloni colorati, poco visibili. Alle altre aperture il loro impatto è ridotto.
In generale la prestazione dell’obiettivo in questo campo risulta sufficiente.

Bokeh
L’obiettivo in prova denota una scarsa propensione alla separazione del soggetto dallo sfondo; solo alle distanze corte è possibile ottenere un bokeh degno di questo nome, con aree sfocate senza particolare affollamento, per quanto non sia nulla di speciale.
Va meglio per i punti luce: questi sono molto grandi e gradevoli al centro, senza difetti. Ai bordi appare chiaramente l’effetto occhi di gatto, ma non estremo. Chiudendo il diaframma le sole sei lamelle non possono compiere miracoli, ma essendo molto arrotondate mitigano la forma poligonale. Le dimensioni dei punti luce restano piacevolmente grandi, e le deformazioni ai bordi scompaiono quasi subito.
La prestazione in questo campo risulta sufficiente.

Coma
Le deformazioni sono di basso livello a tutta apertura, e quasi nulle a F4; successivamente scompaiono.  

Distorsione
Nulla.

Flare
Il punto debole dell’ottica. Gli artefatti sono molto forti, sia in caso di luce frontale che laterale. Presenti inoltre diffuse velature, arcobaleni e altri "effetti speciali". Tenetevi lontani dalle fonti luminose intense finché potete. In situazioni più controllate l’obiettivo non fornisce comunque garanzie, e specie a diaframmi chiusi è possibile incappare in fastidiosi riflessi interni o nei difetti descritti in precedenza. Se non altro il contrasto nativo viene quasi sempre mantenuto.
Il giudizio per questa sezione risulta pessimo.
 
Focus breathing
L’obiettivo presenta una forte variazione di focale durante la messa a fuoco; consideratelo se intendete utilizzarlo per fare riprese video.

Sunstars
L’Osawa 135mm F 2.8 produce sei raggi, che incominciano a vedersi chiaramente da F5.6. Da F11 in poi raggiungono una buona dimensione, ma considerata la scarsa definizione non hanno valore estetico.

Vignettatura
Risulta di medio livello a F2.8, ma già quasi nulla a F4; successivamente scompare. Sul campo il suo impatto è quasi irrilevante, si nota a tutta apertura solo in caso di colori uniformi (come il cielo) ed è facilmente correggibile.
 

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CONCLUSIONI

Ripercorrendo le valutazioni, l’Osawa in prova appare un obiettivo onesto. Di buona qualità costruttiva ed ergonomia, non eccellente ma discreto in più ambiti; peccato per la pessima resistenza al flare, che rovina la festa. Nel caso non vi interessi un bokeh speciale, consigliamo lui (o il gemello Tokina 135mm F 2.8 RMC) se trovate un’occasione a buon prezzo, diversamente cercate altro.


PRO
Qualità costruttiva
Distorsione nulla

CONTRO

Resistenza al flare pessima


GIUDIZIO

Qualità costruttiva:   
Ergonomia:                 
Ottica:                         

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