Siamo entrati in contatto con Roberto Vitale dopo aver visto le immagini del suo profilo di Juzaphoto. Roberto è un appassionato viaggiatore che ama raccontare attraverso la fotografia i luoghi visitati. Come accade spesso per chi pratica il reportage di viaggio, le sue foto non sono sempre attribuibili a un genere "puro", quali possono essere il paesaggio naturale o il ritratto; molto più spesso si tratta di immagini dove l'elemento umano si combina all'ambiente per raccontare una storia.
Raccontaci di te e di come ti sei avvicinato alla fotografia.
Durante la mia adolescenza la fotografia era solo un modo per documentare le mie attività esplorative in città. Le foto non avevano alcun obiettivo artistico, erano più che altro un resoconto. Questo approccio alla fotografia è proseguito anche durante gli anni universitari, per raccontare i miei numerosi viaggi. Si potrebbe dire che sono stato il perfetto prototipo dell’attuale utilizzatore di smartphone.
Il mio approccio alla fotografia è cambiato circa sette anni fa, quando ebbi una relazione con una ragazza seriamente appassionata a questo mondo. Non volendo sfigurare, le chiesi qualche lezione per avere i primi rudimenti, poi ho provato sempre a migliorarmi, volevo che fosse orgogliosa di me. Negli anni, anche grazie ai vari forum presenti su internet, ho avuto varie fonti d’ispirazione per migliorare il mio stile.
Oggi, per quanto il reportage di viaggio rimanga il mio genere più praticato, cerco di ragionare ogni volta che scatto, non mi basta più che la foto sia un semplice ricordo, voglio che abbia un senso più profondo.
C’è un genere fotografico che preferisci? Quali sono i tuoi autori preferiti?
Il mio genere preferito e più praticato è il reportage di viaggio. Apprezzo moltissimo anche le foto di paesaggio e di architettura. Ammiro molto la street photography, ma è un genere che non ho la pazienza di praticare.
Tra i miei autori preferiti ci sono Pigi Portolano per la street e Piotr Skrzypiec per il paesaggio.
Gli sportivi del tempo © Roberto Vitale |
Guardando nella tua galleria ci ha colpito molto la serie su Roma, in particolare la foto “Gli sportivi del tempo”. Raccontaci di come ti è venuta l’idea e come l’hai realizzata.
Il mio primo progetto fotografico “serio” consisteva nel documentare tutti i luoghi belli di Roma, compresi quelli meno conosciuti. Iniziai a realizzarlo con una compatta scarsissima e senza grandi rudimenti di fotografia. Dopo circa un anno la fotocamera smise di funzionare e ne approfittai per compare una compatta più professionale, con una lente luminosa. Avendo imparato nel frattempo come ottenere un effetto di sfocato nei ritratti, ma non avendo modelli a disposizione, ho deciso di testare la nuova fotocamera e le mie nozioni teoriche sui busti romani presenti in un museo.
Che tipo di attrezzatura utilizzi solitamente per fotografare? Utilizzi qualche tecnica particolare?
Come accennato prima, per moltissimo tempo ho usato fotocamere compatte, di cui l’ultima più avanzata. Purtroppo, la fotocamera in questione è molto delicata e spesso mi ha dato problemi nei miei viaggi. Pertanto, da un paio di anni sono passato a mirrorless Micro 4/3.
Riguardo alla tecnica ultimamente sto utilizzando molto le lunghe esposizioni, e ho iniziato a sperimentare il bracketing con esposizioni differenti.
Un tocco di colore © Roberto Vitale |
Di tutte le foto che hai scattato, quale preferisci? Parlaci della sua genesi.
Questa è una domanda difficile. La maggior parte delle mie foto ha un valore emotivo molto forte per me, che spesso racconta di un viaggio. Se proprio dovessi scegliere direi “Un tocco di colore”. Si tratta di una foto scattata del tutto casualmente durante un viaggio in Armenia, di fronte alla Cascade, uno dei monumenti della capitale. Era un momento abbastanza difficile della mia vita, per cui decisi di prendermi dieci giorni lontano da tutto, senza connessione internet, in un paese dove non conoscevo nessuno. Mentre ero lì a fare foto, una ragazza si mise in mezzo all’inquadratura. Ai tempi non apprezzavo molto che le persone comparissero nelle mie foto di viaggio, ma in quel momento mi resi conto che quella ragazza vestita di un giallo acceso risaltava moltissimo sullo sfondo grigio della Cascade e rendeva una semplice foto da turista qualcosa di più bello e unico. Da allora ho imparato a cercare le persone nelle mie inquadrature, aggiungono qualcosa di unico alla composizione.
Le mie fotografie non sono mai state esposte, né ho mai partecipato a qualche concorso fotografico.
Vorrei mollare tutto e partire per un lungo reportage fotografico nei paesi dell’ex Unione Sovietica.
Non amo molto i social network, a mio parere contribuiscono a una fruizione molto superficiale della fotografia. Purtroppo, sono anche il mezzo di comunicazione più usato attualmente, quindi, è su Instagram che pubblico alcune delle mie foto.
Il mio account instagram è:
https://www.instagram.com/robertovitale165/
Ringraziamo Roberto per averci concesso quest'intervista, se considerate i suoi lavori interessanti vi invitiamo a seguirlo tramite i suoi profili social.
A presto!
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