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A tu per tu - Tatiana Cardellicchio

Abbiamo scoperto Tatiana Cardellicchio guardando le sue foto su Instagram. La fotografia di Tatiana è orientata agli aspetti più artistici ed espressivi, in particolare tramite la realizzazione di autoritratti. Il soggetto delle foto è principalmente lei, eppure ogni inquadratura appare diversa. 

 

 

Raccontaci di te e di come ti sei avvicinata alla fotografia. 

Mi sono avvicinata alla fotografia nel 2008, quando sono partita dal Salento per frequentare una scuola di fotografia a Milano, ma non sapevo bene come avrei proseguito in questo campo. Dopo la scuola mi sono approcciata al mondo dell'editing di moda e lì ho trovato la mia dimensione lavorativa, che é continuata per quasi un decennio collaborando con diverse agenzie. Però fino agli ultimi anni non avevo mai creato qualcosa di artistico che rispecchiasse la mia visione del mondo, cioè fino al momento in cui ho cominciato con gli autoritratti. Credo di aver dovuto aspettare una sicurezza in me stessa e una maturità che sono arrivate solo dopo i 30 anni e che mi hanno dato quella spinta a iniziare a creare condividere con gli altri ciò che mi piace davvero. Ad un certo punto ho capito che una vita destinata ad un certo tipo di sensibilità é poca cosa, se poi rimane tutto dentro. 


C’è un genere fotografico che preferisci? Quali sono i tuoi autori preferiti?

Sicuramente il ritratto é il genere che preferisco. Mi piace quando il fotografo gioca con la luce e le forme per creare un effetto scenico di grande impatto. Un maestro in questo é il finlandese Arno Rafael Minkinnen, i suoi autoritratti in bianco e nero a pellicola degli anni ’70 esprimono bene quello che intendo. Tra i classici del paesaggio che adoro c'è invece Franco Fontana; con le sue fotografie della campagna pugliese, ad esempio, raggiunge un effetto pittorico sconvolgente. Tra i contemporanei ci sono molti fotografi che mi piacciono e che seguo con passione, come Laura Zalenga e Rob Woodcox.

 

 

Nel guardare la tua galleria ci hanno colpito le scelte stilistiche utilizzate, spesso il soggetto sembra mimetizzarsi con gli elementi scenici. La nudità del corpo va a fondersi nel contesto per creare qualcosa di più complesso. Le tue immagini hanno spesso il taglio quadrato col soggetto centrale, e inoltre ami ritrarre soggetti naturali, come per umanizzarli. Quale messaggio vuoi trasmettere con queste tue opere? 

La sensazione che mi piace trasmettere é esattamente ciò di cui avete parlato, ovvero una fusione con l'ambiente circostante ed in particolar modo con quello naturale, che per me rappresenta un momento di raccoglimento e di armonia. É importante dimenticarsi del mondo per un po', essere leggeri, prendersi del tempo per ascoltare il vento e guardare il mare. C'è uno stretto legame tra lentezza e memoria. Le foto che faccio raccontano esattamente di queste sensazioni che voglio tenere strette. 


Che tipo di attrezzatura utilizzi solitamente per fotografare? Utilizzi qualche tecnica particolare? 

Per gli autoritratti utilizzo una fotocamera digitale, spesso con un 50 mm e l'autoscatto da remoto. Siccome per scattare spesso mi trovo in luoghi particolari, assicuro la macchina con un treppiede o un Gorillapod. Quando sono in viaggio, invece, mi piace utilizzare l'analogica per conservare i ricordi a cui tengo particolarmente. Ma uso anche il cellulare per la sua comodità. 

 

 

Di tutte le foto che hai scattato, quale preferisci? Parlaci della sua genesi. 

Ce ne sono molte a cui tengo, ma questa in particolare (la foto che precede la domanda, ndr) rappresenta un periodo magico passato in una casetta sul mare, a Peniche. La luce particolare che entrava dalla finestra e il suono delle onde dell’oceano sono tra i miei ricordi più preziosi.

 

Le tue fotografie sono mai state esposte? Hai partecipato e magari vinto in qualche concorso? 

Sì, ho partecipato a diverse mostre, l'ultima ha avuto luogo di recente a Parigi. Si chiama ImagenationParis ed é una collettiva di talentuosi fotografi proventi da tutto il mondo. Un'occasione per incrociare nuove idee e visioni di altri artisti. 

 


Quali progetti intravedi nel futuro per la tua attività fotografica? 

Dal punto di vista lavorativo mi piace continuare a dedicarmi all’editing di fotografie di altri professionisti. E’ un’attività che mi appartiene molto, inoltre si può svolgere da remoto e ciò permette molta libertà. Quest’anno ultimerò anche il mio percorso di studi in psicologia e non escludo per un futuro un’unione tra queste due materie che mi interessano: esistono campi d’indagine comuni tra la psicologia e la fotografia che si potrebbero esplorare. In ultimo, per quanto riguarda il versante artistico, vorrei continuare a crescere soprattutto tecnicamente e riuscire a sperimentare molto per portare alla luce delle belle immagini che raccontino le mie storie. 


Qual è il tuo rapporto con i social network? 

Per chi é affamato di immagini come me, un social come Instagram risulta una fonte inesauribile di scoperte artistiche che altrimenti sarebbe stato più difficile, se non impossibile, conoscere. Allo stesso modo i feedback sulle fotografie che pubblico, e l'immediatezza con cui arrivano sui social, mi aiuta effettivamente a confrontarmi con ciò che sto facendo e mi mette anche in contatto con altre persone che altrimenti, rimanendo in un ambito più ristretto, sarebbe arduo conoscere. Che siano curatori, altri artisti o semplicemente persone che lasciano un parere su ciò che faccio. Anche questa intervista é nata grazie ad un social, quindi per me il bilancio risulta nettamente positivo. Un possibile lato negativo riguarda l'enorme quantità di materiale a cui siamo esposti; spesso si rischia di esserne troppo influenzati, seguendo la vita di altre persone e volendogli assolutamente assomigliare, dimenticandoci della nostra unicità. Ecco perché, come dicevo prima, é importante ritagliarsi del tempo per stare con sé stessi e dare ascolto a ciò che si ha dentro. 

 


 

Ringraziamo Tatiana per averci concesso quest'intervista, se considerate i suoi lavori interessanti vi invitiamo a seguirla tramite i suoi profili social. 
https://www.instagram.com/the_sound_of_the_shell/

A presto!

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